U.Na.Gi.Pa., comunicato 02/01/2018
Comincia oggi lo sciopero di un mese dei giudici di pace, già preannunciato lo scorso 16 dicembre.
Con un comunicato diramato il 2 gennaio l'Unagipa ha confermato l'astensione dalle udienze per le prossime 4 settimane, durante le quali sarà garantita la tenuta di una sola udienza a settimana.
Secondo le prime stime diffuse dall'associazione di categoria, più del 90 per cento dei giudici hanno aderito allo sciopero, il quale metterà a rischio oltre un milione di processi civili e penali.
Come è noto, le ragioni della protesta contro la riforma dell'ordinamento della magistratura onoraria sono molteplici: l'assimilazione delle retribuzioni dei magistrati ai redditi da lavoro autonomo; la trasformazione del giudice onorario in "magistrato privato a partita iva”; il trattamento economico e previdenziale “discriminatorio”; il vulnus all’indipendenza della magistratura onoraria; la discriminazione ulteriore, tutta interna alla categoria, tra giudici di pace e magistrati onorati di tribunale, con questi ultimi sacrificati sul piano economico rispetto ai primi.
L'associazione di categoria ricorda inoltre che il Governo non ha ancora regolamentato i trasferimenti e sta per avviare nuovi concorsi senza aver ridefinito le piante organiche degli uffici.
Come ulteriore forma di protesta, si legge nel comunicato, i giudici di pace non parteciperanno all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
UNIONE NAZIONALE GIUDICI DI PACE
* unagipa *
COMUNICATO STAMPA
Confermato lo sciopero di un mese dei giudici di pace.
E' confermato lo sciopero nazionale dei giudici di pace per quattro settimane consecutive, a partire dall'8 gennaio e sino al 4 febbraio 2018.
I giudici di pace garantiranno solo la tenuta di un'udienza a settimana.
Malgrado gli scioperi che si protraggono da oltre un anno e la nostra apertura al dialogo, il Governo ancora in carica, ed in particolare il Ministro Andrea Orlando, non ha preso le misure necessarie per rendere la riforma della magistratura onoraria compatibile con l'ordinamento comunitario e costituzionale, provvedendo ad accollarsi gli oneri contributivi e ad adeguare gli stipendi dei magistrati di pace in osservanza del principio comunitario di non discriminazione.
Peraltro, in violazione della delega ricevuta da Parlamento, il Governo non ha ancora regolamentato i trasferimenti e sta per avviare nuovi concorsi senza che neppure siano state rideterminate le piante organiche degli uffici.
La scriteriata politica giudiziaria del Ministro della Giustizia Orlando non solo è lesiva di tutti i diritti dei giudici di pace e dei magistrati onorari, ma ha già causato negli ultimi mesi preoccupanti crolli di produttività negli uffici giudiziari di primo grado, trend negativo destinato ad accentuarsi nei mesi a venire laddove il Governo non assuma immediatamente, come imposto dalla legge delega vigente, i dovuti correttivi al nefasto decreto legislativo di riforma approvato nel luglio scorso e duramente osteggiato dalla categoria.
I giudici di pace, in segno di protesta, non parteciperanno all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Roma 2 gennaio 2018
Maria Flora Di Giovanni Alberto Rossi
(Presidente Nazionale) (Segretario Generale)